Un elemento chiave del famoso giocattolo per bambini (in America) Silly Putty potrebbe aiutare gli scienziati a sviluppare trattamenti con le cellule staminali per disturbi nervosi e cerebrali.
I ricercatori hanno usato la molecola che dà a Silly Putty le sue proprietà insolite per crescere delle cellule del midollo spinale in un morbido tappeto ultra-fine.
Essi hanno scoperto che i nervi motori sono cresciuti più velocemente e più spesso su questo materiale che su una superficie rigida normale. I neuroni, in particolare, hanno anche mostrato attività elettrica paragonabile a quella di nervi motori nel corpo.
Lo studio è il primo a dimostrare che i segnali fisici, così come quelli chimici influenzano direttamente lo sviluppo delle cellule staminali embrionali umane.
Silly Putty, un materiale creato per sbaglio durante la ricerca della Seconda Guerra Mondiale in potenziali sostituti di gomma, rimbalza, ma scorre anche come un liquido e si rompe quando viene colpito bruscamente. Una molecola di polimero di silicone chiamato polidimetilsilossano (PDMS) è il principale responsabile per le proprietà strane che hanno fatto di Silly Putty un successo per i bambini di tutto il mondo.
La ricerca vuole ora coinvolgere questo materiale per crescerci sopra le staminali.
Nel primo test di laboratorio, le colonie di neuroni spinali motori del midollo “cresciuti” su questo substrato sono state quattro volte più pure e 10 volte più grandi di quelle coltivate su delle piastre tradizionali.
Lo scienziato Dott. Jianping Fu, presso l’Università del Michigan ad Ann Arbor, ha detto: “Questo risultato è estremamente eccitante; onde realizzare applicazioni cliniche promettenti di cellule staminali embrionali umane, abbiamo bisogno di un migliore sistema di coltura che può attendibilmente produrre più cellule bersaglio e che funzionano meglio”.
“Il nostro approccio compie un grande passo in questa direzione, utilizzando delle superfici di micro-ingegneria sintetici e segnali di controllo ambientali meccanici”.
Questi ricercatori, che descrivono il loro lavoro sulla rivista “Nature Materials”, ritengono che la tecnica potrebbe portare a modi migliori di guidare la “differenziazione” delle cellule staminali.
La speranza è che le terapie con cellule staminali potrebbero in futuro consentire ai pazienti con malattia del motoneurone e altre condizioni che interessano il cervello e il movimento di crescere nuovi nervi.