Un test non invasivo, semplice da eseguire sul paziente e a bassissimo costo, consente per la prima volta di effettuare la diagnosi precoce di gravi malattie neurodegenerative su pazienti in vita.
E’ stato un team di scienziati dell’Università degli studi di Verona che ha messo a punto il test, per la diagnosi delle malattie umane da prioni, patologie neurodegenerative non curabili.
La forma sporadica della malattia di Creutzfeldt-Jakob (Mcj) è la più frequente mentre la “variante della Mcj” ormai in via di estinzione, è stata tristemente conosciuta al pubblico per la trasmissione all’uomo in seguito ad esposizione a materiale infetto proveniente da bovini affetti da encefalopatia spongiforme bovina o Bse.
Il test messo a punto dagli scienziati veronesi è un semplice brushing nasale e consiste nell’introduzione di un tampone nella cavità nasale, sotto la guida di un fibroscopio, e di raggiungere l’apice della volta nasale dove sono localizzati i neuroni olfattori.
Il prelievo è assolutamente innocuo, non è invasivo, non comporta danni alla funzione dell’odorato e può essere ripetuto a distanza. La mucosa olfattoria, localizzata nella cavità nasale, ha un ruolo di primaria importanza nella percezione e discriminazione degli odori.
Le cellule olfattive umane sono costituite da circa 6 milioni di neuroni che rigenerano nell’arco della vita ogni 5-6 mesi. Queste cellule rappresentano l’unico esempio di tessuto nervoso esposto all’ambiente esterno rendendolo facilmente accessibile al prelievo con procedure non invasive, sia a scopo diagnostico, sia per strategie terapeutiche tramite l’isolamento di cellule staminali adulte. È, inoltre, un tessuto peculiare in quanto i neuroni sono in grado di rigenerarsi.
I risultati della ricerca, iniziata tre anni fa e svolta in collaborazione con i ricercatori del National Institute of Health di Hamilton, negli Stati Uniti e con l’Istituto Superiore di Sanità italiano, sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine, la più prestigiosa rivista mondiale di ricerca medica.