Dei ricercatori iraniani sostengono di aver sviluppato un nuovo metodo onde riuscire ad aumentare la durata di vita delle cellule staminali impiantate nel corpo umano.
“La durata delle cellule staminali in ambiente di laboratorio e dopo l’iniezione nel corpo è estremamente breve e sono spesso distrutti dopo l’iniezione ecco perché stiamo cercando di prolungare il loro periodo di vita” ci dice Mehryar Habibi Roudkenar, uno specialista di trasfusione di sangue.
Data la sollecitazione imposta sulle cellule staminali durante il loro isolamento e la coltura in ambiente di laboratorio, queste cellule sono in parte distrutte dopo essere state impiantate.
Habibi Roudkenar ha continuato dicendo che la manipolazione genetica delle cellule staminali potrà eventualmente creare dei problemi negli organi dei pazienti specie a lungo andare.
“Durante la nostra ricerca, abbiamo utilizzato un materiale protettivo denominato lipocalina-2 per le cellule staminali, in modo che essi avranno più durata nel corpo e speriamo di essere in grado di fare uso di metodi non-genetiche ma piu medicinali“, ha terminato.
Ricordiamo che i ricercatori iraniani hanno ottenuto sorprendenti successi nello studio e nell’impiantare delle cellule staminali negli ultimi dieci anni.
Gli scienziati del dipartimento di cellule staminali di Royan Research Center dell’Iran hanno “creato” con successo un topo utilizzando cellule staminali embrionali.
Il topo è stato “creato” iniettando delle cellule staminali embrionali di un topo nero in blastocisti (una fase embrionale che nei mammiferi si forma nelle fasi iniziali del processo di embriogenesi) di un topo bianco.
Gli embrioni “prodotti” sono stati poi trasferiti nell’utero di un altro topo e infine un topo è nato, un topo cosiddetto “chimera”.
Nel 2006, gli scienziati del Royan Research Center sono riusciti a clonare con successo un agnello sopranominato Royana.