E’ uno degli ultimissimi attivi anti rughe messo a punto dalla tecnologia in campo cosmetico. Le cellule staminali vegetali sono certamente assimilabili a quelle umane per la loro possibilità di riprodursi e generare altre cellule ed è questa loro caratteristica ad avere dato il via allo studio e alla loro applicazione ed impiego nei prodotti cosmetici di ultima generazione. Ecco alcune semplici indicazioni per capire meglio come funzionano e come possono renderci più belle.
Le cellule staminali vegetali sono delle cellule “neutre” che si dividono (il processo è definito “divisione cellulare”) rinnovandosi senza un tempo definito e nel mondo vegetale servono alla formazione di tutte le parti della pianta facendola crescere e riprodurre diventando foglie, rami, radici, fiori, frutti.
Sono abitualmente presenti nelle radici e nei germogli da dove vengono estratte o prelevate per l’uso che se ne farà successivamente.
L’uso di questo principio attivo nei cosmetici è utile perché in queste cellule cono contenute proteine e minerali che contribuiscono a mantenere le cellule staminali della pelle umana (ve ne sono contenute, sono quelle che permettono la cicatrizzazione) e tutte le altre componenti aiutandone la ristrutturazione ed il rinnovo contrastando così le rughe, le macchie e tutti quei segni rimasti sul primo strato della pelle generati da diverse cause esterne.
Ma questa ‘promessa’ è soprattutto una bufala!
Slogan e messaggi accattivanti simili a questi qui sopra subiscono una sonora bocciatura dai ricercatori della Stanford University in una review pubblicata su Plastic and Reconstructive Surgery.
Infatti, gli studiosi hanno valutato degli studi clinici effettuati fino ad oggi e sono giunti alla decisione che “le cellule staminali offrono un enorme potenziale, ma il mercato è saturo di affermazioni infondate e talvolta fraudolente che potrebbero mettere i pazienti a rischio”, lo afferma Michael Longaker della Stanford University Medical Center, autore dell’indagine . “Si assiste spesso ad annunci preoccupanti ma, nella maggior parte dei casi, la commercializzazione e la promozione delle procedure di cellule staminali in chirurgia estetica e nell’ambito cosmetico non sono adeguatamente supportate da evidenze cliniche”.