Dalla rivista scientifica Nature arriva un duro colpo al metodo di cura Stamina. Secco il titolo di un articolo appena pubblicato: “Documenti trapelati stroncano la terapia a base di staminali”.
Per l’autorevole rivista non ci sono dubbi: “Ci sono serie e profonde preoccupazioni sulla sicurezza e sull’efficacia del metodo Stamina”!
E continua: “Dai verbali del Comitato scientifico chiamato dal ministero della Salute ad esprimere un parere sul metodo proposto da Stamina, esaminati da Nature, emergono serie imperfezioni e omissioni nel protocollo Stamina. Tra queste, un’apparente ignoranza della biologia delle cellule staminali. Gli esperti avevano inoltre indicato errori concettuali nel protocollo, alcune sezioni del quale sono copiate da Wikipedia”.
L’editoriale di Nature rivela anche “l’inquietudine dei membri della commissione per l’accordo di riservatezza insolitamente rigido che hanno dovuto firmare. Questo ha impedito loro di divulgare i dettagli del protocollo Stamina, mentre secondo gli esperti scelti dal ministero tale segretezza era inutile perché non è, coinvolta la proprietà intellettuale o interessi commerciali”.
In sostanza Nature sostiene senza mezzi termini che queste informazioni hanno ulteriormente intaccato la credibilità di Stamina.
Ma non si ferma qui. Secondo la rivista, infatti, sono sempre più numerosi i ricercatori italiani di fama internazionale che prendono le distanze da chi si è schierato a favore del metodo. Il riferimento è in particolare all’associazione The cure alliance, fondata da Camillo Ricordi, il diabetologo dell’università di Miami che nel luglio 2013 aveva definito “sicuro” il metodo Stamina. La rivista ricorda che “a dicembre Ricordi ha raggiunto un accordo con Stamina per iniziare a testare campioni di cellule dei pazienti nelle sue strutture a Miami ma nel frattempo importanti ricercatori di comitati scientifici di due realtà indipendenti che si occupano di staminali hanno rassegnato le dimissioni per protestare contro l’apparente supporto pubblico offerto a Stamina dallo scienziato Camillo Ricordi, che è alla guida di entrambe (ovvero Fondazione Rimed di Palermo e l’associazione Cure Alliance). Gli scienziati dimissionari – Carlo Croce, Carlo Redi, Giulio Cossu, Francesca Pasinelli – sempre secondo la rivista, si dicono “sconcertati dall’insistenza di Ricordi sul fatto che la validità della terapia Stamina non è ancora stata provata o smentita, e dalla sua offerta di verificarla ed eventualmente migliorarla nella sua clinica di Miami”.
Ricordi stesso “nega di essere a favore di Stamina, ma dice di essere un sostenitore dei pazienti che hanno bisogno di sapere se il trattamento funziona. Il test è l’unico modo per portare chiarezza”.
Intanto in risposta Ruggero De Maria, direttore scientifico dell’Istituto nazionale tumori, è categorico: “Le prove sui campioni sono già state effettuate in maniera indipendente presso l’Università di Modena. Mi sento offeso quando vedo Ricordi lodare Stamina e attaccare gli esperti”.