Una coalizione dei principali finanziatori della ricerca biomedica, di società scientifiche e di associazioni di pazienti ha invitato le istituzioni dell’UE a opporsi a una campagna in cerca di un divieto relativo al finanziamento della ricerca sulle cellule staminali e di altri studi che comportano la distruzione di embrioni umani.
La coalizione, che include la Fondazione Cellule Staminali irlandese e il Wellcome Trust di Gran Bretagna, afferma che un tale divieto avrebbe un impatto negativo sulla ricerca in medicina rigenerativa, in salute riproduttiva e malattie genetiche.
In un comunicato, il gruppo sostiene che la ricerca sulle cellule staminali continua ad essere uno dei campi più promettenti della ricerca biomedica, offrendo la possibilità di migliorare notevolmente la salute dei cittadini europei.
Come risultato la Commissione e il Parlamento europei devono opporsi a “Uno di Noi”, un movimento pan- europeo che sta utilizzando il “Meccanismo dell’Iniziativa dei cittadini europei”.
Esso consente a un gruppo di società civile, di invitare la Commissione europea a legiferare in settori in cui ha autorità, una volta che il gruppo ha ottenuto un milione di firme provenienti da almeno sette Stati membri dell’UE.
“Uno di Noi” vuole modifiche a un regolamento finanziario dell’Unione europea che determina la spesa del bilancio dell’UE, per evitare che ulteriori fondi siano spesi per la ricerca sugli embrioni umani.
Ma nella sua dichiarazione, la coalizione di società scientifiche e ricercatori biomedici invita la Commissione e il Parlamento di mantenere gli attuali piani di spesa per la ricerca sulle cellule staminali nell’ambito del nuovo programma di ricerca dell’UE, intitolato “Orizzonte 2020”.
Esso consente la ricerca utilizzando tutti i tipi di cellule staminali. La coalizione dice che “ogni passo indietro su quest’accordo sarebbe un grande passo indietro per la ricerca in toto mentre ritarderebbe lo sviluppo di trattamenti tanto necessari per una serie di condizioni non trattabili”.