Due scienziati in California potrebbero aver trovato una potenziale risposta alla battaglia contro il cancro grazie a una nuova ricerca sulle cellule staminali presso l’Università della California, in Los Angeles.
Le cellule staminali – solitamente studiati per il loro potenziale di curare le malattie stimolando la crescita o sostituendo le cellule malate – sono stati esaminati in modo diverso dai ricercatori. Questa volta, gli scienziati hanno esaminato come bloccare le cellule staminali cattive che possono portare a tali tumori mortali.
Le cellule sono chiamate “cellule staminali”, perché sono le cellule più immature che vengono prelevate dal cordone ombelicale di un bambino, dal midollo osseo, o anche direttamente un embrione.
“All’interno del cancro, ci sono cellule staminali che promuovono la crescita delle cellule tumorali supplementari“, ci spiega il dottor Zeb Wainberg, della UCLA Jonsson Comprehensive Cancer Center (CMCD). Tale scoperta ha portato alla ricerca di una singola droga che lotta contro il cancro e che ha avuto effetto sulle cellule staminali cancerose.
“La droga blocca di fatto l’attività enzimatica di un enzima che è fondamentale nella divisione cellulare” ci informa il Dott. Dennis Slamon di CMCD di UCLA. In laboratorio e durante test sugli animali, i risultanti tumori sono stati “circoscritti” e non potevano più diffondersi.
Gli scienziati ritengono che il passo successivo sarà quello di iniziare i test sugli esseri umani per vedere se i farmaci funzionano allo stesso modo come hanno fatto in laboratorio.
“Stiamo per verificare il nostro farmaco negli esseri umani per la prima volta“, ha continuato Wainberg. “Questo trattamento sarà usato in pazienti che soffrono del cancro colorettale, cancro al seno, e forse in alcune forme di cancro nel cervello“.
“Per sapere se il trattamento ha funzionato, ci baseremo alle risposte del tumore – cioè il restringimento del tumore – e controllando la sua crescita nel tempo in modo che non si ha una progressione del tumore”, ha concluso Wainberg. La speranza è che il nostro processo porterà ad una cura per alcuni pazienti e al controllo del cancro per altri, con minori effetti collaterali rispetto ai trattamenti convenzionali. Lo studio ci aiuterà anche a determinare quali tumori e quali pazienti saranno ideali per il trattamento in futuro.