Un nuovo processo, che ha avuto successo in precedenti esperimenti di laboratorio, utilizza un polimero biodegradabile di ponteggio e una proteina morfogenetica dell’osso (BMP), inseriti nell’addome di topi per ottenere cellule staminali che a loro volta producono osso.
Le BMP sono proteine note per promuovere la crescita ossea. Liping Tang, professore di bioingegneria all’Università del Texas ad Arlington sostiene che questo processo permetterà ai chirurghi di stabilire un “mini-bioreattore” nel corpo di un paziente.
Gli scienziati hanno determinato che l’addome di un topo imita efficacemente la risposta traumatica che si svolge durante le varie procedure di riparazione ossea negli esseri umani.
“Il tessuto osseo può essere generato in pochi giorni attraverso questo processo – afferma Tang – piuttosto che settimane o mesi dei processi esistenti sviluppati in un ambiente di laboratorio”.
“Questa ricerca ci aiuterà a formalizzare uno specifico tipo di miscela di ponteggi che potrebbe eliminare l’uso delle attuali tecniche di innesto osseo”, ha aggiunto, invece, il dottor Giuseppe Borrelli, presidente di ortopedia nel Texas Health Arlington Memorial.
La procedura potrebbe essere preziosa nelle fratture ossee esposte, l’osteomielite, le fratture che non riescono mai a guarire, nelle malformazioni congenite, nei tumori e, in senso più generale persino contro l’osteoporosi.
L’obiettivo è quello di utilizzare le capacità di guarigione proprie del corpo per la riparazione ossea, ha continuato Borrelli.
La procedura di innesto attuale ha un tasso di complicanza del 25%. Questa nuova procedura aiutare a limitare il tasso di complicanza associata con l’innesto osseo e nel contempo ridurre le spese mediche.
“In futuro, un medico sarà in grado di iniettare il materiale di ponteggio con la proteina ideale nella zona in cui l’osso del paziente ha bisogno di crescere o di autoripararsi, e le cellule del paziente non dovranno mai lasciare il corpo. Tutto questo non solo ridurrà il costo sanitario ma anche il tempo di recupero, per non parlare della comodità del paziente” ha terminato Borelli.