Le cellule staminali del sangue vengono utilizzate per molti trattamenti medici, come ad esempio il trapianto di midollo osseo. Ora i medici vogliono scoprire se possono utilizzargli per alleviare il mal di petto cronico conosciuto come angina.
L’angina pectoris è un dolore al torace, denominato anche dolore retrosternale, provocato dall’insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco a causa di una transitoria diminuzione del flusso sanguigno attraverso le arterie coronarie.
Il dott. Vijay Verma, di Lourdes Health System in South Jersey, sostiene che nonostante gli interventi di angioplastica e stent possono aprire le grandi arterie del cuore, non possono essere utilizzati per quelle piccole, e dal momento che quelle rimangono chiuse, i pazienti possono ancora provare molto dolore.
Nel suo studio, il Dott. Verma crea una mappa elettrica del cuore di un paziente per individuare il tratto del muscolo sofferente che ha le migliori possibilità di essere rianimato.
Guardando la mappa sul monitor, osserva, “le zone blu in questo paziente sono le aree che non ricevevano un apporto di sangue sufficiente, ma che sono ancora vitali“. Poi, attraverso un piccolo catetere infilato fino al cuore, le cellule staminali raccolte dal sangue dello stesso paziente vengono iniettate in quei punti.
“La teoria è che aiuterà il muscolo cardiaco a migliorare in quella area, contribuendo alla creazione di piccoli vasi sanguigni in quella zona“.
Nei test precedenti, i destinatari delle cellule staminali hanno avuto meno dolore. Queste prove più generalizzate potranno misurare la quantità di miglioramento. Questo è il primo studio di cellule staminali per problemi di cuore che arriva alla fase 3, la fase finale.