Uno studio time-lapse delle cellule staminali embrionali umane ha individuato un collo di bottiglia che limita la formazione di colonie, una scoperta che potrebbe portare a un miglioramento nel loro uso nella medicina rigenerativa.
I biologi dell’Università di Centro di Sheffield condotti dal professor Peter Andrews hanno studiato le cellule staminali pluripotenti umane, che sono una potenziale fonte di cellule per la medicina rigenerativa poiché hanno la capacità di produrre qualsiasi tipo di cellula del corpo.
Tuttavia, l’utilizzo di queste cellule staminali nelle terapie attuali viene ostacolato dal fatto che essi possono acquisire cambiamenti genetici durante la coltura prolungata che assomigliano a mutazioni tumorali.
I ricercatori hanno usato il time-lapse imaging delle cellule staminali embrionali umane onde identificare aspetti del loro comportamento che limitano la crescita delle mutazioni e che permettono alle cellule di maturare in modo più efficiente.
Dott. Ivana Barbaric ha detto: “Noi studiamo le cellule staminali pluripotenti, che hanno un enorme potenziale per l’uso nella medicina rigenerativa grazie alla loro capacità di diventare qualsiasi cellula del corpo umano. Tuttavia, ci sono diversi ostacoli: le cellule tendono a morire durante la coltura mentre possono anche mutare spontaneamente”.
“Al fine di coltivare cellule staminali pluripotenti da utilizzare in modo sicuro nella medicina rigenerativa abbiamo bisogno di capire quali sono le condizioni di coltura ottimali“.
La ricerca ha identificato tre principali strozzature che ostacolano la formazione di colonie. “Abbiamo ora in programma di sviluppare ulteriormente i metodi di questo studio in una soluzione software di elaborazione delle immagini da utilizzare per monitorare il comportamento delle cellule, la scoperta di nuovi farmaci e tentare di limitare al minimo il verificarsi di anomalie genetiche”, ha terminato la Barbaric.