Gli scienziati sono arrivati a scoprire la radice del cancro. Hanno, cioè, individuato le cellule madri che danno vita ai tumori.
Un farmaco che uccide queste cellule minacciose potrebbe spazzare via la malattia – e curare i pazienti!
Le cellule madri, o cellule staminali del cancro sono responsabili per la diffusione della malattia in tutto il corpo; la causa più comune di morte nei pazienti affetti da cancro.
Essi sono anche resistenti alla radioterapia e la chemioterapia, e così si spiega perché i tumori ritornano dopo il trattamento.
La svolta nella ricerca arriva quando dei ricercatori dell’Università di Oxford che stavano studiando degli uomini e donne con una forma di leucemia, hanno scoperto che una piccola percentuale di cellule cancerose “extra – pericolose”.
La malattia ha, infatti, iniziato in queste cellule staminali e questo è importante perché significa che un farmaco che uccide queste cellule madri potrebbe eliminare la malattia.
Il capo ricercatore, Dott. Petter Woll, ci dice: “Abbiamo identificato un sottogruppo di cellule tumorali e dimostrato che queste cellule sono invariabilmente le cellule in cui il cancro origina”.
“Questo – continua Woll – è un passo estremamente importante perché suggerisce che, se si vuole curare i pazienti, si deve occupare e rimuovere queste cellule alla base del cancro.
Il dottor Woll ha avvertito che i nuovi farmaci richiedono tempo per svilupparsi, ma ha aggiunto: “Ora sappiamo l’identità di queste cellule in questo particolare gruppo di pazienti, la prossima cosa è cercare di capire la biologia che li rende diversi, onde approfittarne per progettare una terapia che consenta la loro eliminazione”!
La scoperta è stata fatta su uomini,e stranamente è di grande impatto: lo stesso non si può dire delle ricerche sul cancro fatte col modello murino, che sono estremamente deludenti se non truffaldine. Pochissimi farmaci risultati promettenti sugli animali passano le sperimentazioni cliniche obbligatorie per legge, e le percentuali di successo continuano a diminuire sempre di più(attualmente solo 5/100 dei farmaci selezionati su animali passano le sperimentazioni cliniche, mentre nel 2004 era 8/100.) I presunti miglioramenti del modello animale hanno portato solo ad un peggioramento della situazione: questo significa che c’è un limite statistico peraltro finito e non applicabile su casi infiniti, oltre il quale il modello animale non può andare. Il problema è che se si cercherà la cura contro queste cellule nel modello animale, soprattutto quello murino, probabilmente si troverà dopo moltissimo tempo(anche 8 decenni)perché la sperimentazione animale è puro gioco d’azzardo:se ci riesce a dare informazioni utili,è per puro caso; non perché abbia un valore scientifico e statistico tale per cui la sperimentazione animale si può definire metodo scientifico; la sperimentazione animale non è perciò un metodo. è risaputo che il modello murino è fallimentare altrimenti il 95% dei farmaci selezionati passerebbe le sperimentazioni cliniche (mentre solo il 5% le passa). Io è da un po’ di tempo che mi sto appassionando al mondo della ricerca biomedica, e parlo con cognizione di causa. Purtroppo molti ricercatori traggono guadagno dalla vivisezione Quando verrà abbandonato il modello animale, le cure verranno finalmente trovate, ma fino ad allora si tratterà soltanto di specchi per le allodole, e scoperte come quelle annunciate in questo pagina, è come se non ci fossero.