Il Tribunale dell’Aquila (presidente Giovanni Novelli, relatore Italo Radoccia, giudice Maria Carmela Magarò) ha dato l’ok al metodo Stamina per la piccola Noemi, che dunque potrà sottoporsi alla terapia agli Spedali civili di Brescia, dopo l’accoglimento del Tar del Lazio del ricorso di Vannoni contro il comitato scientifico che aveva bocciato il trattamento.
Il Tribunale ha ordinato l’immediata somministrazione delle cellule staminali, già presenti nella struttura sanitaria di Brescia, in favore di Noemi, secondo la metodologia della Stamina Foundation Onlus.
“È una notizia che aspettavamo da tempo e ci dà una gioia immensa e una grande speranza” dice Andrea Sciarretta, il papà della piccola che è malata di atrofia muscolare spinale, “adesso aspettiamo la chiamata degli ospedali Civili di Brescia”.
Intanto Davide Vannoni forte delle decisioni giuridiche incalza: “Sono molto contento per la decisione dei giudici di consentire alla piccola Noemi di curarsi con il metodo Stamina, ma ora parta una sperimentazione seria, si reclutino i pazienti, il ministero non continui a prendere tempo”.
Purtroppo per la piccola Noemi potrebbe essere gia tardi; “Mi dispiace – spiega Vannoni – per Noemi, perché’ pur avendo acquisito questo diritto, essendoci 150 pazienti in lista d’attesa prima di lei, si curerà forse tra quattro anni. Cioè quando non ci sarà più. Una soluzione potrebbe essere un decreto della Regione Abruzzo con cui si consente l’applicazione del metodo Stamina in un altro ospedale, oltre a quello di Brescia che è l’unico in Italia finora. La questione prioritaria, comunque, rimane la sperimentazione, che dovrà ripartire da zero non abbiamo nessuna notizia dal ministero – continua Vannoni – ma vorremmo che cambiasse la metodologia: prendano 30 o 40 pazienti in lista d’attesa affetti da Sla midollare, li sottopongano alla terapia, e dopo otto mesi ci dicano se stanno meglio o peggio. Questo la gente vuole sapere, se il metodo Stamina funziona o no”.
Anche il papa di Noemi è d’accordo: “Se non dovesse arrivare la chiamata di Brescia per le lunghe liste di attesa che si sono create, invito il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi a dare seguito a quanto dichiarato a più riprese circa il diritto di Noemi ad accedere al metodo Stamina tramite le cure compassionevoli: in Abruzzo ci sarebbe la possibilità di fare le cure con il metodo Stamina all’ospedale di Pescara, come ci è stato detto di recente negli incontri istituzionali che abbiamo avuto con lui e i consiglieri regionali”.
Infine Vannoni risponde alla ministra Lorenzin riguardo alla richiesta di rendere pubblico il metodo: “Mi sembra una richiesta insensata e assurda: il metodo è di Stamina Foundation, è la sua ragione di esistere. Perché’ dovremmo renderlo pubblico? Cosa cambierebbe? Il ministero pensi ad avviare una sperimentazione seria, che dia dati certi”.