Due australiani affetti da virus Hiv e malati di cancro possono dire grazie al trapianto del midollo osseo, che non solo li ha liberati dal cancro, ma sembra anche aver eradicato il virus dell’Aids dal loro organismo.
I due pazienti di Sydney sono stati operati all’ospedale St Vincent’s e sono diventati la seconda e terza persona al mondo ad essere ‘liberati’ dall’Hiv, dopo un americano trattato con successo a Berlino nel 2007. Entrambi sono stati trattati attraverso il trapianto di midollo.
Il lavoro ha visto la collaborazione tra l’ospedale St Vincent di Sydney e gli esperti del Kirby Institute della University of New South Wales, secondo quanto riportato da Nature. In particolare, il primo paziente è stato operato nel 2011 per un linfoma non Hodgkin: le cellule staminali impiantate provenivano da un donatore che portava nel proprio corredo genetico una delle due copie del gene che, precedentemente, si è dimostrato in grado di contrastare naturalmente il virus. Il secondo è stato sottoposto a trapianto nel 2012 a causa di una leucemia, ricevendo il midollo che non presentava tale scudo di immunità. In entrambi gli individui, almeno per il momento, il virus non è stato più rilevato, anche se va sottolineato che i pazienti sono ancora sotto terapia antiretrovirale come misura precauzionale.
I ricercatori, guidati dal Dr. Milliken, ritengono ora che in futuro i trapianti di cellule staminali avranno un ruolo importante nel trattamento dell’Hiv. “E’ importante avvertire che in questa fase, questa forma di trattamento è troppo pericolosa per trattare pazienti di solo Hiv, ma vi è un potenziale per usare i trapianti con modalità efficace contro l’Hiv nel futuro”, ha detto Milliken al simposio di Sydney.
Si tratta infatti di una procedura complicata e costosa che può portare alla morte nel 10% o più dei casi. Si apre però una nuova area di studio per la ricerca contro l’Aids. “Questo è un risultato inaspettato e formidabile per le persone con malattie maligne e Hiv. Può anche darci una visione del tutto nuova sull’Hiv, utilizzando i principi del trapianto di cellule staminali“, ha concluso Milliken.